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[Archivio] Rassegna giurisprudenziale 2017

Rassegna giurisprudenziale 2017: sentenze della Suprema Corte di Cassazione e novità legislative

26.12.2017 : La 4^ Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sentenza n. 55099 del’11.12.2017) interviene in tema di “prova nuova” che legittima il giudizio di revisione ai sensi dell’art. 630 lett. C) c.p.p. e chiarisce che “non costituisce prova nuova, ai fini del giudizio di revisione, una diversa valutazione tecnica e scientifica di dati già valutati, in quanto quest’ultima si traduce in un apprezzamento critico di emergenze già conosciute e delibate nel procedimento, sostanziandosi in una mera rilettura di un medesimo dato già accertato in via definitiva” ed ha sottolineato che “la consulenza tecnica può eventualmente assurgere al ruolo di prova nuova solo quando l’accertamento risulti fondato su nuove tecnologie, più raffinate ed evolute e in quanto tali idonee a fare emergere nuovi dati oggettivi, così da essere utilizzati a fondamento di nuove e differenti valutazioni tecniche”. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Processo Penale, Giudizio di Revisione, Patrocinio in Cassazione.

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23.12.2017 : Interessante pronuncia della Suprema Corte in tema di “consumo di gruppo di sostanze stupefacenti” : la 4^ Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sentenza n. 54807 del 06.12.2017) nel ribadire il principio della “irrilevanza penale del consumo di gruppo di sostanze stupefacenti” esamina la problematica relativa all’ipotesi in cui “un soggetto acquisti dello stupefacente a nome di più appartenenti ad un gruppo specifico al fine di consumarlo solo con tali soggetti, ma successivamente, a sua insaputa, finiscano per partecipare al momento del consumo ulteriori soggetti non appartenenti al gruppo originario”. Nell’ipotesi in oggetto, l’acquirente, se inconsapevole della successiva partecipazione al consumo degli altri soggetti, non è passibile di sanzione penale ma risponde unicamente dell’illecito amministrativo ex art. 75 d.p.r. 309/90. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Processo Penale, Reati in materia di Sostanze Stupefacenti, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20171206-/snpen@s40@a2017@n54807@tS.clean.pdf

 


 

29.10.2017 : “La natura unipersonale non “salva” la Srl, dall’applicazione della norma sulla responsabilità da reato dell’ente. Nè può evitare la condanna, prevista dalla legge 231/2001, l’assoluzione dal reato di corruzione dell’ex consigliere comunale che ha preso una mazzetta per influire con il suo voto, sul piano del governo del territorio, per rendere edificabili i terreni della società, cambiando la destinazione d’uso.” La 6^ Sezione Penale della Corte di Cassazione (sentenza n. 49056 del 25.10.2017) accoglie il ricorso del Pm e ribalta la sentenza di appello per la parte in cui aveva escluso la responsabilità dell’ente in virtù dell’assoluzione in secondo grado (annullata dalla Cassazione) dell’amministratore che aveva aiutato la società a beneficiare del plusvalore che i terreni in questione avevano acquisito “trasformandosi” da agricoli a edificabili. Una lettura corretta della 231, impone, infatti, di escludere che il legislatore abbia scelto un criterio di imputazione di “rimbalzo” dell’ente rispetto alla persona fisica. Né l’applicazione della norma può essere esclusa dalla forma unipersonale della società. La Legge 231 è, infatti, riferita agli enti, definizione nella quale si devono comprendere tutti i soggetti di diritto non riconducibili alla persona fisica. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Processo Penale, Responsabilità Amministrativa da Reato degli Enti, Legge n. 231/2001, Patrocinio in Cassazione.

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29.10.2017 : La 2^ Sezione Penale della Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 49194/2017 del 26.10.2017, solleva, sulla scia della sentenza della Grande Camera Cedu De Tommaso, la questione di costituzionalità relativa alla compatibilità con la Carta dell’articolo 75, comma 2 del Codice Antimafia che sanziona penalmente la violazione, da parte dei soggetti sottoposti alla sorveglianza speciale, dell’obbligo di “vivere onestamente e rispettare le leggi”. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Misure di Prevenzione, Questioni di Legittimità Costituzionale, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20171026-/snpen@s20@a2017@n49194@tO.clean.pdf

 


 

14.10.2017 : “Nulla perché priva di autonoma valutazione l’ordinanza cautelare se il GIP si limita a copiare quanto affermato dal PM”. La 6^ Sezione Penale della Corte di Cassazione, nella sentenza n. 46792 dell’11.10.2017, ribadisce ancora una volta in maniera significativa, anche alla luce delle modifiche introdtte dalla legge n. 47/2015, l’obbligo per il Giudice della cautela di procedere ad un effettivo vaglio degli elementi di fatto ritenuti decisivi, senza il ricorso a formule stereotipate, spiegandone la rilevanza ai fini dell’affermazione dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari nel caso concreto. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Misure cautelari, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

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24.09.2017 : “Sono utilizzabili gli accertamenti dell’identità dell’indagato attraverso i dati del Dna contenuti nell’archivio informatico della Polizia giudiziaria, anche se compiuti in violazione delle cautele previste dal codice della privacy, se non c’è una violazione di legge.” La 2^ Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 43433 del 21.09.2017, respinge la tesi della difesa del ricorrente, condannato per rapina aggravata, secondo la quale i dati del Dna, tratti dall’archivio della Pg, non potevano essere utilizzati perché non erano stati depositati gli atti, grazie ai quali sarebbe stato possibile verificare le modalità di acquisizione dei campioni di raffronto, impiegati dopo il ritrovamento di un paio di guanti dell’indagato. La Suprema Corte ci tiene comunque a precisare che “non è inutilizzabile, in mancanza della violazione di un divieto di legge, l’accertamento sulla identità dell’indagato compiuto mediante ricorso ai dati relativi al Dna contenuti in un archivio informatico che si trovi presso la polizia giudiziaria, finanche in violazione delle cautele previste dal codice sulla privacy”. La Cassazione chiarisce infine che neppure il prelievo del campione genetico implica speciali competenze tecniche che comportano l’esigenza di osservare precise garanzie difensive, che sono invece necessarie per la successiva attività di valutazione dei risultati. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Reati contro il patrimonio, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170921-/snpen@s20@a2017@n43433@tS.clean.pdf

 


 

24.09.2017 : “Risponde di omicidio colposo lo psichiatra che rimanda a casa, dove a distanza di qualche ora si suicida buttandosi dal balcone, il paziente psichiatrico condotto in ambulatorio da un parente a fronte dell’assunzione di una quantità eccessiva del farmaco prescritto. Una condotta definibile «auto lesiva», in relazione alla quale la Società italiana di psichiatria consiglia l’adozione quantomeno di un’Aso (accertamento sanitario obbligatorio)” : lo ha stabilito la 4^ Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 43476 del 21.09.2017. Secondo la Corte di legittimità, infatti, il medico psichiatra «è titolare di una posizione di garanzia nei confronti del paziente, anche se questi non sia sottoposto a ricovero coatto, ed ha, pertanto, l’obbligo – quando sussista il concreto rischio di condotte autolesive, anche suicidiarie – di apprestare specifiche cautele». Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Reati colposi, Responsabilità medica, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170921-/snpen@s40@a2017@n43476@tS.clean.pdf

 


 

15.09.2017 : Importante arresto di legittimità delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che affermano il principio di diritto in virtù del quale “I delitti di detenzione e porto illegale in luogo pubblico o aperto al pubblico di un arma comune da sparo non concorrono con quelli di detenzione in luogo pubblico o aperto al pubblico della stessa arma clandestina, ma il secondo assorbe, in ossequio al principio di specialità, il primo” (Sentenza n. 41588 del 13.09.2017). Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Reati in materia di armi, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170913-/snpen@sU0@a2017@n41588@tS.clean.pdf

 


 

14.09.2017 : La Corte di Cassazione con la sentenza n. 41768 della Sesta Sezione Penale (nella vicenda delle residenze assistite nella Regione Puglia che aveva visto coinvolti l’ex presidente Raffaele Fitto e Giampaolo Angelucci) enuncia una serie di importanti principi di diritto in materia di responsabilità amministrativa degli Enti per i reati commessi dai dipendenti :

– “Utilizzabilità delle intercettazioni nei confronti della società anche quando il procedimento, formalmente amministrativo, che la riguarda, è distinto da quello penale contro gli amministratori”

– “Il modello Iso 9001 non può essere considerato equivalente a quello richiesto dal decreto 231 del 2001 per scongiurare la responsabilità della persona giuridica, come pure quello Deloitte se manca di codice etico e codice di comportamento”

– “Stante la diversità di posizione, quanto a interesse a impugnare, tra società e persone fisiche, nel caso di un giudizio di prescrizione nei confronti dei manager, senza conseguenza sul piano civile, e di sanzione a carico dell’ente, quest’ultimo può evidentemente contestare il verdetto”.

Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Reati societari, Responsabilità amministrativa degli Enti, Modello 231, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170913-/snpen@s60@a2017@n41768@tS.clean.pdf

 


 

17.06.2017 : La conservazione nei conti di un credito inesigibile rappresenta un episodio di falso in bilancio, di portata tale da aggravare il dissesto e condurre alla responsabilità per bancarotta. Lo chiarisce la 5^ Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 29885 del 15.06.2017. La pronuncia conferma così la condanna nei confronti di un imprenditore per bancarotta fraudolenta patrimoniale, bancarotta impropria da falso in bilancio, bancarotta semplice, per avere aggravato il dissesto dell’azienda non richiedendo il fallimento, avendo conservato, nel bilancio della società poi fallita, un credito in realtà inesigibile sin dal 2007, senza operare la svalutazione obbligatoria nella misura del 90%, in tal modo permettendo all’impresa di proseguire l’attività senza prendere atto che il patrimonio netto era diventato negativo e che quindi era necessario provvedere alla ricapitalizzazione oppure alla liquidazione. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Reati societari e fallimentari, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170615-/snpen@s50@a2017@n29885@tS.clean.pdf

 


 

02.06.2017 : Con la sentenza n. 26591 del 29.05.2017 la 5^ Sezione Penale della Corte di Cassazione chiarisce che “il giudicato cautelare, che preclude la possibilità di riesaminare questioni già analizzate, copre il dedotto ma non il deducibile, per cui sono considerati fatti nuovi, idonei a determinare il mutamento del quadro indiziario, anche quelli preesistenti già acquisti al procedimento se non sono stati oggetto di specifica valutazione”. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Misure Cautelari, Procedimento di Riesame, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170529-/snpen@s50@a2017@n26591@tS.clean.pdf

 


 

02.06.2017 : Con una decisione molto interessante la 6^ Sezione Penale della Corte di Cassazione (sentenza n. 27094 del 30.05.2017) chiarisce che un’associazione criminale – in questo caso il campano “terzo sistema” – non può essere qualificata come «associazione mafiosa» semplicemente perché ne riproduce le «modalità operative» – nel caso specifico, con attentati dalle finalità estorsive -, occorrendo la dimostrazione della sussistenza degli elementi costitutivi e strutturali del sodalizio di cui all’art. 416 bis c.p. : il radicamento del gruppo criminale sul territorio, l’effettiva ed attuale capacità di intimidazione con il corollario di comportamenti omertosi e una solida ed efficiente organizzazione. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Associazione per delinquere di stampo mafioso, Patrocinio in Cassazione.

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26.05.2017 : “Non è ricusabile, per pretese anticipazioni di giudizio, il magistrato che, nel corso del dibattimento dispone il rigetto della richiesta di modifica di una misura cautelare personale in atto.” Il principio di diritto è stato affermato e ribadito dalla 3^ Sezione Penale della Corte di Cassazione nella sentenza n. 25960/2017 depositata in data 25.05.2017. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

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26.05.2017 : “La polizia giudiziaria può acquisire, senza mediazione del PM, le dichiarazioni spontanee dell’indagato in assenza del difensore e omettendo l’avviso di esercitare il diritto al silenzio. Le “notizie” raccolte possono essere utilizzate nella fase procedimentale e quindi nell’incidente cautelare e nei riti a prova contratta, ma non possono essere usate come prova in dibattimento. Spetta poi al giudice accertare, anche d’ufficio, sulla base di tutti gli elementi a sua disposizione, che le affermazioni dell’indagato siano state realmente spontanee e non indotte o sollecitate: una valutazione di cui il giudice deve dare atto con una motivazione adeguata”. La 2^ Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 26246 depositata il 25.05.2017, prende le distanze dal principio secondo il quale, qualunque dichiarazione, sia spontanea sia sollecitata, assunta senza le garanzie previste dall’articolo 64 del codice di procedura penale per l’interrogatorio, con i relativi avvertimenti è radicalmente inutilizzabile. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170525-/snpen@s20@a2017@n26246@tS.clean.pdf

 


 

28.04.2017 : Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso l’ordinanza con cui il tribunale di sorveglianza, in accoglimento dell’istanza di sostituzione dell’attività lavorativa svolta dal condannato in regime di semilibertà, lo autorizzava a svolgere, in prosecuzione della misura alternativa di cui beneficiava, l’attività di ingegnere libero professionista, presso il suo studio, la 1^ Sezione Penale della Corte di Cassazione (sentenza 07.04.2017, n. 17861) – nel dichiarare inammissibile il ricorso del Procuratore Generale secondo cui l’autorizzazione non avrebbe potuto essere concessa in considerazione dell’attività privatistica svolta dal condannato – ha invece affermato che l’ammissione al regime della semilibertà prescinde dalla tipologia dell’impegno professionale svolto, con la conseguenza che, in presenza di condizioni preordinate a favorirne il graduale reinserimento sociale, il condannato può essere ammesso al regime in questione anche nelle ipotesi in cui l’attività svolta non sia retribuita o sia svolta anche in regime di libera professione. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Procedimento di Sorveglianza, MIsure Alternative alla Detenzione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170407-/snpen@s10@a2017@n17861@tS.clean.pdf

 


 

25.04.2017 : È affetta da vizio di motivazione ex articolo 606 comma 1 lettera e) CPP, per mancato rispetto del canone di giudizio «al di là di ogni ragionevole dubbio», di cui all’articolo 533, comma 1, del Cpp, la sentenza di appello che, su impugnazione del pubblico ministero, affermi la responsabilità dell’imputato, in riforma di una sentenza assolutoria emessa all’esito di un giudizio abbreviato, operando una diversa valutazione di prove dichiarative ritenute decisive, senza che nel giudizio di appello si sia proceduto all’esame delle persone che abbiano reso tali dichiarazioni. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18620 del 14.04.2017, ribadiscono il principio di diritto in virtù del quale il giudice di appello, investito della impugnazione del pubblico ministero avverso la sentenza di assoluzione di primo grado, anche se emessa all’esito del giudizio abbreviato, con cui si adduca una erronea valutazione delle prove dichiarative, non può riformare la sentenza impugnata, affermando la responsabilità penale dell’imputato, senza avere proceduto, anche d’ufficio, ai sensi dell’articolo 603 comma 3 CPP, a rinnovare l’istruzione dibattimentale attraverso l’esame dei soggetti che abbiano reso dichiarazioni sui fatti del processo, ritenute decisive ai fini del giudizio assolutorio di primo grado. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Processo Penale.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170414-/snpen@sU0@a2017@n18620@tS.clean.pdf

 


 

24.04.2017 : Con la sentenza n. 3836 del 25.01.2017, la 5^ Sezione della Corte di Cassazione affronta il peculiare problema della configurabilità del reato di manipolazione del mercato ex art. 185 d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria: d’ora in avanti TUF) nella procedura di IPO (acronimo di Initial Public Offering), ossia nel corso di quella particolare tipologia di offerta pubblica di vendita o di sottoscrizione finalizzata – tramite una sorta di sollecitazione all’investimento – alla diffusione dei titoli di una società tra il pubblico, necessaria per la quotazione degli stessi sul mercato regolamentato. Dal momento che nell’ambito di tale procedura la determinazione del prezzo di collocamento delle azioni avviene in maniera progressiva – essendo il risultato di diverse fasi, – la sentenza in esame ha avuto modo di valutare quali condotte siano in concreto qualificabili, in questa particolare procedura, come manipolative del prezzo dello strumento finanziario ex art. 185 TUF ed ha escluso la rilevanza penale di condotte poste in essere in momenti diversi rispetto a quello della fissazione del prezzo. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Processo Penale, Reati Societari.

http://www.penalecontemporaneo.it/upload-/Cass_3836_17.pdf

 


 

22.04.2017 : Con la sentenza n. 9184/2017 depositata il 24.02.2017, la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha escluso la violazione del divieto di bis in idem di cui all’art. 649 c.p.p. – così come interpretato alla luce dell’art. 4 Prot. n. 7 Cedu e della rilevante giurisprudenza della Corte di Strasburgo, di cui si veda in particolare la sentenza della Grande Camera, 15 novembre 2016, A e B c. Norvegia – in un caso in cui un detenuto, a seguito della rottura del vetro di una finestra della casa circondariale in cui era ristretto, aveva subìto, ai sensi della legge sull’ordinamento penitenziario (l. 26 luglio 1975, n. 354), l’applicazione della sanzione disciplinare dell’esclusione dalle attività in comune, per la durata di cinque giorni e, contemporaneamente, era stato sottoposto a giudizio penale, per i medesimi fatti, con l’imputazione di danneggiamento. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Processo Penale.

http://www.penalecontemporaneo.it/upload-/Cass_9184_17_Pagano.pdf

 


 

19.04.2017 : Con la sentenza n. 6883/2017 la Sesta Sezione Penale della Suprema Corte ha escluso che il deposito della lista testimoniale di cui all’art. 468, comma 1, c.p.p., possa essere effettuato con modalità diverse da quelle previste a pena di inammissibilità. Di conseguenza, in assenza di norme derogatorie o che comunque lo consentano espressamente, al deposito non può procedersi per via telematica, trattandosi di modalità non contemplata dal codice di rito penale. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Processo Penale.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170214-/snpen@s30@a2017@n06883@tS.clean.pdf

 


 

18.04.2017 : “Non si può negare in automatico il beneficio dei domiciliari alla detenuta madre”. L’automatismo bollato come illegittimo dalla Corte costituzionale (sentenza n. 76 del 12.04.2017) é quello previsto dall’articolo 47-quinquies, comma 1 bis della legge 354/1975 (sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), che “allarga” la possibilità dei domiciliari anche alle detenute madri (con figli minori di 10 anni) con una condanna superiore a 4 anni. A non essere in linea con la Carta è la parte della norma che preclude il beneficio alle madri condannate per uno dei delitti indicati dall’articolo 4-bis della stessa legge. Un elenco di reati, secondo la Consulta «complesso, eterogeneo, stratificato e di diseguale gravità». Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Procedimento di Sorveglianza, Ordinamento Penitenziario.

http://www.giurisprudenzapenale.com/wp-content/uploads/2017/04/corte-cost-76-2017.pdf

 


 

18.04.2017 : “In tema di lesioni personali cagionate durante una competizione sportiva che implichi l’uso della forza fisica e il contrasto tra avversari (come nel caso del calcio), l’area del rischio consentito è delimitata dal rispetto delle regole tecniche del gioco, la violazione delle quali, peraltro, va valutata in concreto, con riferimento all’elemento psicologico dell’agente il cui comportamento può essere – pur nel travalicamento di quelle regole – la colposa, involontaria evoluzione dell’azione fisica legittimamente esplicata o, al contrario, la consapevole e dolosa intenzione di ledere l’avversario approfittando della circostanza del gioco.” Lo chiarisce la 5^ Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 11991 del 13 marzo 2017 secondo cui pertanto, non è applicabile la scriminante del rischio consentito qualora nel corso di un incontro di calcio, terminata l’azione di gioco con l’impossessamento del pallone da parte del portiere, che si era gettato in terra per difenderlo, gli imputati lo abbiano colpito più volte, di gran lunga esorbitando dal rispetto delle regole del gioco, denotandosi così, dal loro concreto e ripetuto agire violento, l’elemento intenzionale del reato di lesioni volontarie. Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Reati contro la persona.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170313-/snpen@s50@a2017@n11991@tS.clean.pdf

 


 

01.04.2017 : “Risponde di bancarotta fraudolenta patrimoniale l’amministratore di una società che si paga compensi spropositati rispetto all’attività svolta e al periodo di crisi economica che l’azienda sta attraversando”. E’ quanto affermato dalla 5^ Sezione Penale della Corte di Cassazione nella sentenza n. 16111 del 30.03.2017 con la quale è stato rigettato il Ricorso proposto dall’amministratore unico di una s.r.l., condannato per il reato di cui all’art. 219 legge fallimentare. Avvocato Penalista, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Reati fallimentari, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170331-/snpen@s50@a2017@n16111@tS.clean.pdf

 


 

01.04.2017 : Con la sentenza numero 15815 del 29 marzo 2017, la II Sezione Penale della Corte di Cassazione sottolinea un importante principio in materia di diritto penale e in particolare in merito alla consumazione del reato di appropriazione indebita. Secondo la Corte “può essere ritenuto responsabile di appropriazione indebita colui che, avendo ricevuto una somma di denaro o altro bene fungibile per eseguire o in esecuzione di un impego vincolato, se ne appropri dandogli destinazione diversa e incompatibile con quella dovuta, tuttavia non integra il delitto di appropriazione indebita, ma un mero inadempimento di natura civilistica la condotta del promittente venditore che, a seguito della risoluzione del contratto, non restituisca al promissario acquirente l’acconto sul bene promesso in vendita”. Avvocato Penalista, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Reati contro il Patrimonio, Patrocinio in Cassazione.

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif-/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20170329-/snpen@s20@a2017@n15815@tS.clean.pdf

 


 

25.03.2017 : “La liberazione anticipata deve essere concessa anche ai condannati alla pena dell’ergastolo in riferimento ai periodi trascorsi in liberazione condizionale con sottoposizione alla libertà vigilata, al fine di conseguire l’anticipazione della cessazione della misura di sicurezza e dell’estinzione della pena”. Importante pronuncia della Suprema Corte (Cass. Pen., 1^ Sez., sent. n. 13934 del 22.03.2017) in tema di concedibilità della liberazione anticipata ai condannati che non versano in una situazione di attuale detenzione. Avvocato Penalista, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Procedimento di Sorveglianza, Benefici Penitenziari, Misure Alternative alla Detenzione.

 


 

NOVITÀ LEGISLATIVE

28.09.2017 : Misure di prevenzione estese agli indiziati di reati contro la pubblica amministrazione e stalking. Trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari. Confisca rafforzata. Controllo delle imprese infiltrate e misure di sostegno alle aziende confiscate meritevoli. È legge con il voto della Camera il nuovo Codice antimafia con un pacchetto di norme già nella fase di redazione oggetto di tensioni e polemiche. Che hanno poi avuto un riflesso ieri con l’approvazione di un ordine del giorno sul punto più delicato, l’estensione dell’area delle misure personali e patrimoniali a chi è anche solo indiziato di associazione a delinquere finalizzata a peculato, corruzione propria e impropria, corruzione in atti giudiziari, concussione e induzione indebita, oltre allo stalking. L’ordine del giorno impegna il Governo a valutare, dopo un monitoraggio sulla prima applicazione delle novità, un ripensamento all’equiparazione tra mafioso e corrotti.

Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Processo Penale, Misure di Prevenzione, Patrocinio in Cassazione.

http://www.altalex.com/documents/leggi/2017/07/07/codice-antimafia

 


 

10.07.2017 : Anche nel nostro Codice Penale sarà previsto il reato di tortura. La Camera dei Deputati il 05.07.2017 ha approvato definitivamente il Disegno di Legge che introcuce nel nostro ordinamento il reato di tortura. Il nuovo articolo 613 bis c.p. introduce sanzioni pesanti contro chi tortura: è punito infatti con la reclusione da 4 a 10 anni chiunque, con violenze o minacce gravi o con crudeltà provoca a una persona priva della libertà o affidata alla sua custodia «sofferenze fisiche acute o un trauma psichico verificabile». Il reato richiede però una pluralità di condotte (più atti di violenza o minaccia) oppure deve comportare un trattamento inumano o degradante. Specifiche aggravanti scattano in caso di lesioni o morte, ma soprattutto quando il colpevole è un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio. In quest’ultimo caso la pena va da un minimo di 5 a un massimo di 12 anni. Sanzionata anche l’istigazione alla tortura. Le dichiarazioni ottenute attraverso l’esercizio di atti di tortura non possono essere utilizzate in sede processuale, ma valgono come prova contro gli autori del reato. Non si ha invece tortura nel caso di sofferenze che risultano soltanto da legittime misure limitative di diritti.

Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

http://www.altalex.com/documents/news/2017/05/18/reato-di-tortura

 


 

14.06.2017 : Approvata dal Senato in via definitiva la Legge di Riforma del Processo Penale. Vengono previste rilevanti modifiche al Codice Penale, al Codice di Procedura Penale ed alle Disposizione di Attuazione del Codice di Procedura Penale. Viene altresì conferita delega al Governo affinchè provveda ad apportare modifiche al Codice Penale in materia di procedibilità di alcuni reati, al Codice di Procedura Penale in materia di intercettazioni ed all’Ordinamento Penitenziario.

Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Processo Penale, Patrocinio in Cassazione.

http://www.altalex.com/documents/leggi/2017/03/15/riforma-codice-penale-e-procedura

 


 

15.04.2017 : Anche nella corruzione tra privati l’istigazione diventa fattispecie autonoma di reato. Il decreto legislativo 38 del 2017, in vigore da venerdì 14 aprile, introduce infatti nel Codice Civile l’articolo 2635-bis, che prevede un nuovo reato per dare attuazione piena alla decisione quadro 2003/568/Gai.

La nuova norma prevede al primo comma l’istigazione attiva ed è modellata, anche nel profilo sanzionatorio, sul delitto di istigazione alla corruzione attiva “pubblica”, disciplinata dall’articolo 322, comma 2, del Codice penale.

Si punisce con la reclusione da 8 mesi a due anni colui che, con la finalità della violazione dei doveri di ufficio o di fedeltà, offre o promette denaro o altra utilità indebita alle stesse categorie di persone che operano in società ed enti privati dettagliate dall’articolo 2635 del Codice civile (amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci, liquidatori o chi ha funzioni direttive), qualora l’offerta o la promessa non sia accettata. La pena è pari a un terzo di quella prevista per il reato regolato dall’articolo 2635.

L’articolo 2635-bis, al comma 2, sanziona l’istigazione passiva, prevedendo le stesse pene indicate dal comma 1 per le stesse categorie di soggetti che sollecitano per sé o per altri, anche per interposta persona, la dazione o la promessa di denaro o altra utilità per compiere o omettere un atto in violazione degli obblighi del loro ufficio o di fedeltà, se la sollecitazione non sia accettata. Anche questa fattispecie ricalca l’ipotesi di istigazione alla corruzione passiva “pubblica”, prevista dall’articolo 322, comma 4, del Codice penale.

Il comma 3 dell’articolo 2635-bis prevede la procedibilità a querela della persona offesa. In mancanza, pertanto, l’istigatore non sarà sanzionato. Questo elemento trova giustificazione nei differenti interessi tutelati dalle fattispecie di corruzione privata e di corruzione pubblica.

Valgono anche in queste ipotesi i criteri che sono stati elaborati dalla giurisprudenza in tema di istigazione alla corruzione pubblica. E tra questi, innanzitutto, il principio per il quale l’offerta o la promessa di donativi di modesta entità integrano il delitto di istigazione alla corruzione solo se la condotta sia caratterizzata da un’adeguata serietà, da valutare alla stregua delle condizioni dell’offerente nonché delle circostanze di tempo e di luogo in cui l’episodio si colloca, e sia in grado di turbare psicologicamente o di avere oggettiva idoneità persuasiva nei confronti del suo destinatario (si veda la pronuncia 1935/2016 della Cassazione). In questo senso si deve considerare idonea, ad esempio, l’offerta di beni immediatamente utilizzabili e di significativo valore economico, fatta in assenza di serie giustificazioni alternative (pronuncia 6849/2016 della Cassazione).

Nell’ambito di un rapporto tra soggetti comunque privati sarà determinante la valutazione comparativa delle condizioni sociali ed economiche dell’offerente e del destinatario dell’offerta, anche in relazione alle connotazioni della condotta di violazione degli obblighi oggetto dell’istigazione.

Avvocato Penalista Milano, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Reati contro la Pubblica Amministrazione, Reati Societari.

http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto-/codici/codiceCivile/articolo/4196-/art-2635-bis-istigazione-alla-corruzione-tra-privati.html

 


 

03.03.2017 : Approvato il 28.02.2017 in via definitiva dalla Camera dei Deputati il testo delle proposte di legge unificate aventi ad oggetto “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”. A seguito della novella legislativa viene introdotto nel codice penale l’art. 590 sexies che, abrogando la disposizione penale della Legge Balduzzi che prevedeva la punibilità solo per colpa grave nell’ipotesi in cui il sanitario si fosse attenuto alle linee guida, prevede una nuova causa di non punibilità sanitaria che ricorre in tutte le ipotesi in cui l’evento mortale o lesivo sia conseguenza dell’imperizia dell’esercente la professione sanitaria il quale però abbia rispettato le raccomandazioni previste dalle linee guida o le buone pratiche clinico assistenziali. Avvocato Penalista, Studio Legale Penale a Milano e Napoli, Patrocinio in Cassazione, Reati Colposi, Colpa Professionale, Colpa Medica.

http://www.penalecontemporaneo.it/upload/GelliBianco.pdf

 

Leggi anche la Rassegna 2017 a questo link.