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COLD CASE – ASSOLTO IN APPELLO DA OMICIDIO DEL 1979

COLD CASE – ASSOLTO IN APPELLO DA OMICIDIO DEL 1979

Il nostro assistito nel 2018 viene raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere per un omicidio avvenuto nel 1979 e maturato nell’ambito di una faida di camorra determinata da contrasti di natura familiare e dall’appartenenza dei protagonisti ad opposte fazioni della criminalità organizzata.

Il Tribunale del Riesame annulla l’ordinanza cautelare ritenendo fondati i rilievi difensivi aventi ad oggetto la carenza dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato.

La Corte di Cassazione rigetta il ricorso proposto dal PM avverso l’ordinanza del Riesame che aveva disposto l’annullamento del provvedimento cautelare.

Nel giudizio abbreviato con il quale viene definito il processo in primo grado, il nostro assistito viene ritenuto colpevole dell’omicidio del quale era imputato e viene condannato alla pena di anni 16 di reclusione.
Gli elementi di prova a carico dell’imputato sono costituiti dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia che hanno riferito di aver partecipato alle riunioni nel corso delle quali era stato deciso e pianificato l’omicidio alla cui esecuzione materiale egli aveva anche partecipato personalmente.
In particolare 3 fratelli, appartenenti ad una nota famiglia camorristica napoletana, divenuti collaboratori di giustizia, accusavano l’imputato di aver chiesto ed ottenuto la loro collaborazione ai fini dell’esecuzione dell’azione omicidiaria, di essersi posto alla testa del commando omicida e di essere stato uno dei soggetti che esplosero i colpi di arma da fuoco nei confronti della vittima e delle altre persone ferite nel corso dell’azione delittuosa.
Nel giudizio di appello abbiamo evidenziato che le dichiarazioni dei 3 fratelli che accusavano il nostro assistito erano prive di attendibilità intrinseca in quanto provenienti da soggetti che nutrivano astio e rancore nei confronti dell’imputato e che comunque esse non si riscontravano vicendevolmente in quanto differivano su elementi essenziali e determinanti della vicenda omicidiaria.

Abbiamo anche sottolineato che le ulteriori accuse al nostro assistito provenienti da altri collaboratori di giustizia non risultavano determinanti in quanto i dichiaranti non avevano partecipano in alcun modo alla vicenda ma ne avevano solo sentito parlare dai tre fratelli principali accusatori: in tal modo veniva ad essere integrato il vizio di circolarità delle accuse provenienti dai collaboratori di giustizia.
La Corte di Assise di Appello, all’esito di un articolato giudizio di appello nel quale è stata anche effettuata attività di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale, ha condiviso le nostre argomentazioni difensive ed ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto dall’omicidio del 1979.

https://internapoli.it/omicidio-del-boss-maisto-a-giugliano-clamorosa-assoluzione-in-appello-per-i-fratelli-peppe-e-ciccio-mallardo

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