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Criminalità Organizzata: domande e risposte sui reati

Quali sono i reati di criminalità organizzata?

Non esiste un elenco tassativo di reati di “criminalità organizzata” ma è possibile individuare in maniera generale la tipologia di detti reati facendo riferimento al contesto nel quale essi vengono realizzati.

Vengono considerati reati di criminalità organizzata quei reati commessi da organizzazioni criminali, composte da più soggetti e caratterizzate dalla stabilità del vincolo associativo e dal perseguimento di comuni obiettivi criminosi.

Esistono un serie di reati “comuni” maggiormente riconducibili alle organizzazioni criminali come, ad esempio, il reato di riciclaggio di capitali, le estorsioni, il traffico di stupefacenti, il sequestro di persona.

Quali sono le pene le pene per i reati di criminalità organizzata?

L’art. 416 bis del Codice Penale prevede per la semplice partecipazione all’associazione mafiosa la pena della reclusione da 10 a 15 anni; la pena prevista per coloro che rivestono ruoli apicali (promotori, direttori e organizzatori) all’interno dell’associazione è la reclusione da 12 a 18 anni.

Quali sono le circostanze aggravanti previste per i reati di criminalità organizzata?

Il legislatore ha previsto per la fattispecie di reato ex art. 416 bis c.p. alcune circostanze aggravanti che prevedono un aumento della pena.

Se l’associazione è armata si applica la pena della reclusione da 12 a 20 anni per il mero partecipe e da 15 a 26 anni per coloro che promuovono, dirigono o organizzano l’associazione.

Quando invece l’associazione è finanziata da profitti illeciti ovverossia le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti, le pene citate in precedenza sono aumentate da un terzo alla metà.

L’articolo 416 bis 1 c.p. prevede, invece, l’aumento di pena da un terzo alla metà qualora un reato sia commesso avvalendosi del metodo mafioso o al fine di agevolare l’attività dell’organizzazione mafiosa.

Quali sono le ulteriori conseguenze connesse ai reati di criminalità organizzata?

Numerose sono le conseguenze connesse ai reati di criminalità organizzata.

Una delle prime ha ad oggetto la presunzione di pericolosità nell’ambito della scelta delle misure cautelari personali.

Ed invero, in deroga al rispetto del canone di adeguatezza nella scelta della misura cautelare personale da applicare in concreto all’indagato, per i delitti di criminalità organizzata vige una presunzione di adeguatezza della misura cautelare in carcere, che trova la propria ragion d’essere nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica rispetto al pericolo espresso dai reati commessi da organizzazioni criminali di stampo mafioso.

In riferimento alla fase esecutiva l’art. 4 bis dell’Ordinamento Penitenziario indica una serie di reati ostativi all’accesso ai benefici penitenziari, tra cui i reati di criminalità organizzata (articoli 416 bis, 416 ter e 416 quater del Codice penale).

Le misure di prevenzione possono essere applicate ai soggetti che sono indiziati di appartenenza, agevolazione o concorso nelle associazioni per delinquere.

Infine, l’art. 417 c.p. statuisce che nel caso di condanna per i delitti previsti dai due articoli precedenti (416 e 416 bis c.p.), è sempre ordinata una misura di sicurezza. Il summenzionato articolo dispone, dunque, la necessaria applicazione di una misura di sicurezza qualora il soggetto venga condannato per reati di criminalità organizzata.