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Ricorso in cassazione termini

Termini per il Ricorso in Cassazione: domande e risposte

Si può proporre il Ricorso per Cassazione nell’ambito del procedimento penale?

Nel procedimento penale, così come disciplinato dalla normativa vigente, sono previsti tre gradi di giudizio: giudizio di primo grado, giudizio di appello e giudizio di Cassazione.

Pertanto quello che si istaura innanzi la Corte di Cassazione costituisce il terzo grado di giudizio ed è un giudizio di sola legittimità nel senso che esso ha ad oggetto non il merito della vicenda processuale bensì solamente aspetti relativi alla regolarità, rectius legittimità, dell’iter procedimentale e della decisione con la quale esso viene definito.

Si sostiene impropriamente che il giudizio di cassazione abbia ad oggetto solo le questioni formali: in realtà si tratta di una definizione inadeguata; si può dire più correttamente che nel giudizio di cassazione non si giudica il fatto/reato oggetto dell’imputazione ma si giudica la sentenza che ha definito il procedimento.

La Corte di Cassazione svolge, nella previsione del legislatore, una funzione nomofilattica ossia garantisce (o meglio dovrebbe garantire) la conforme applicazione delle norme giuridiche.

Quali sono i provvedimenti che possono essere impugnati con il Ricorso per Cassazione?

La regola fondamentale vigente nel nostro ordinamento penal-processuale è che tutti i provvedimenti giurisdizionali possono essere impugnati mediante Ricorso per Cassazione: ciò significa che avverso qualsiasi provvedimento emesso da un Giudice può essere proposto Ricorso per Cassazione per motivi di legittimità.

Il Ricorso per Cassazione più tipico è quello che viene proposto avverso le sentenze emesse dal Giudice di Appello.

Altre ipotesi di Ricorso per Cassazione diffuse sono quelle del Ricorso proposto avverso le ordinanze emesse dal Tribunale del Riesame in tema di misure cautelari e del Ricorso proposto avverso i provvedimenti emessi dal Tribunale di Sorveglianza in tema di misure alternative alla detenzione o nelle altre materie di sua competenza.

E’ prevista anche la possibilità di proporre Ricorso diretto (o per saltum) per Cassazione avverso le sentenze di primo grado o avverso le ordinanze applicative di misure cautelari.

Quali sono i motivi per i quali è possibile proporre Ricorso per Cassazione?

Come già anticipato il Ricorso per Cassazione può essere proposto unicamente per motivi di legittimità e non per motivi aventi ad oggetto il merito della vicenda processuale.

L’art. 606 del codice di procedura penale elenca in maniera tassativa i motivi per i quali è possibile proporre il Ricorso:

  1. Esercizio da parte del giudice di una potestà riservata dalla legge a organi legislativi o amministrativi ovvero non consentita ai pubblici poteri;
  2. Inosservanza o erronea applicazione della legge penale o di altre norme giuridiche di cui si deve tener conto nell’applicazione della legge penale;
  3. Inosservanza delle norme processuali stabilite a pena di nullità, di inutilizzabilità, di inammissibilità o di decadenza;
  4. Mancata assunzione di una prova decisiva, quando la parte ne ha fatto richiesta anche nel corso dell’istruttoria dibattimentale limitatamente ai casi previsti dall’art. 495 comma 2;
  5. Mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione, quando il vizio risulta dal testo del provvedimento impugnato ovvero da altri atti del processo specificamente indicati nei motivi di gravame.

Tenuto conto del principio di tassatività operante in tema di motivi di Ricorso per Cassazione, la proposizione di un Ricorso per motivi diversi da quelli indicati ne determina l’inammissibilità.

I motivi di ricorso maggiormente dedotti nei Ricorsi per Cassazione sono quelli di inosservanza o erronea applicazione della legge penale (lett. B), di deficit di motivazione (lett. E) e di inosservanza di norme processuali (lett. C)

Quanti e quali tipi di Ricorso per Cassazione sono previsti dal nostro ordinamento?

Il nostro sistema processuale prevede due tipologie di Ricorso per Cassazione:

  • Il Ricorso Ordinario che è quello esperibile avverso le sentenze emesse in primo ed in secondo grado;
  • Il Ricorso Straordinario proponibile esclusivamente avverso i provvedimenti emessi dalla Corte di Cassazione che siano affetti da errore materiale o da errore di fatto.

Quali sono i termini per proporre il Ricorso per Cassazione?

I termini per proporre Ricorso per Cassazione variano in funzione del tipo di provvedimento che si va ad impugnare.

Avverso le sentenze di primo e/o di secondo grado il termine per proporre ricorso sarà di 15, 30 o 45 a giorni a secondo che la motivazione della sentenza impugnata sia stata depositata contestualmente al dispositivo (15 gg.), nei successivi 15 giorni (30 gg.) oppure oltre 15 giorni (45 gg.).

Nel caso del Ricorso Straordinario per Cassazione il termine per la proposizione è 180 giorni dal deposito del provvedimento impugnato.

Quali sono i tempi medi per la decisione di un Ricorso in Cassazione?

I tempi medi per la decisione di un Ricorso per Cassazione possono essere quantificati in maniera approssimativa in 5 – 10 mesi e variano in funzione di vari fattori tra cui: lo stato di detenzione degli imputati, la prossimità alla prescrizione dei fatti oggetto della sentenza impugnata, la quantità di processi pendenti innanzi alla sezione della Corte alla quale il ricorso viene assegnato.

Chi può proporre il Ricorso per Cassazione?

La regola generale è che il Ricorso per Cassazione può essere proposto da qualsiasi parte processuale (imputato, parte civile o P.M.) che abbia un interesse ad impugnare.

Ciò sta a significare che il ricorso può essere proposto solo dalle parti che abbiano subito un pregiudizio dalla sentenza impugnata (ad es. l’imputato assolto non può proporre ricorso per cassazione in quanto non ha subito alcun pregiudizio dalla sentenza).

La suddetta regola subisce anche delle eccezioni in funzione della tipologia di sentenza che si va ad impugnare e del tipo di procedimento con il quale è stato definito il giudizio.

In ogni caso, aspetto molto importante da tenere in considerazione è quello relativo alla individuazione del soggetto materialmente legittimato a redigere e sottoscrivere il Ricorso per Cassazione.

Per le parti private (imputato, parte civile, responsabile civile) il Ricorso deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un avvocato iscritto all’Albo dei Patrocinanti in Cassazione.

Quali tipi di decisioni può emettere la Corte di Cassazione all’esito del giudizio?

Il Giudizio di Cassazione puo’ concludersi con sentenza di inammissibilità o di rigetto del ricorso o sentenza di annullamento con o senza rinvio del provvedimento impugnato.

La sentenza di inammissibilità viene emessa quando il ricorso è proposto per motivi diversi da quelli previsti dall’art. 606 c.p.p., per motivi manifestamente infondati, quando è proposto fuori termine o da soggetto non legittimato o privo di interesse ad impugnare.

La sentenza di rigetto viene emessa quando il ricorso è infondato ossia non è suscettibile di accoglimento.

La sentenza di annullamento senza rinvio viene emessa quando il ricorso è accolto e la Corte è in grado di porre autonomamente rimedio all’errore in cui è incorso il giudice che ha emesso il provvedimento impugnato (ad es. quando il giudice di merito abbia errato nei calcoli della pena e l’errore possa essere corretto dalla Corte)

La sentenza di annullamento con rinvio viene emessa nell’ipotesi in cui il ricorso venga accolto ma sia necessario un nuovo esame della vicenda processuale ad opera del giudice di merito: in tal caso la Corte detta i criteri (principi di diritto) cui dovrà attenersi il giudice al quale il processo viene rinviato per il nuovo giudizio.